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Per quanto riguarda l'equipaggiamento principale, ho optato per un motore Cosmos300 di Vittorazi, montato su un telaio PAP Tinox 1500. La vela utilizzata è una Takoo 6 di Niviuk. Inoltre, indossavamo abbigliamento specifico per alte altitudini, con caschi NAC Horus e Anubis, e abbiamo catturato le immagini con una GoPro 10. Per garantire la registrazione e la validazione del record con la FAI, abbiamo impiegato tre strumenti di volo. A completare l'attrezzatura, una bombola di ossigeno dotata di due respiratori.   Com'è stato il volo? Il volo è andato come previsto, ho volato con il motore per circa due ore, quasi alla massima potenza. Le condizioni meteorologiche erano perfette, poco vento in quota e una giornata molto stabile. Avevamo avuto circa due settimane di anticiclone. 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Le maggiori difficoltà del volo sono state fondamentalmente il fatto che non avrei mai pensato di arrivare così in alto in tandem, quindi anche se avevamo un buon equipaggiamento, una volta raggiunti i 7000 metri non avevamo un abbigliamento corretto per quelle altitudini e temperature, tipici degli alpinisti che scalano gli 8000 metri, quindi abbiamo dovuto sopportare molto freddo una volta passati i 5.500 metri di altitudine, anche la carenza di ossigeno è stata una condizione da tenere sotto controllo per il rischio di ipossia (mancanza di ossigeno nel sangue) perché il sistema usato non era più raccomandato all’altezza che siamo riusciti a raggiungere, quindi abbiamo dovuto prestare molta attenzione ai sintomi dell'ipossia perché subentrano molto velocemente e se non ci si accorge in tempo diventa molto pericoloso.   In che modo il Vittorazi Cosmos300 ha contribuito a questo grande risultato? Il Comos300 ha funzionato in modo veramente spettacolare. 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Una volta raggiunti i 6.000 metri sapevo già di aver battuto il record ma nella mia mente è scattato il solito meccanismo di superare i limiti, abbiamo tenuto duro e abbiamo continuato a salire. Se non avessi la forza mentale di alzare ogni volta l’asticella, non sarei io.   Cosa ti spinge ogni volta a superare questi limiti? Ho sempre detto che una delle mie motivazioni nel parapendio e nel paramotore è quella di cercare il limite del mio sport e, contemporaneamente scoprire quali sono i miei limiti, capire di che pasta sono fatto. Come ho detto prima, altrimenti, non sarei io. Questo è il mio stile, basta vedere quanti progetti e sfide diverse ho portato a termine in questo sport per capire cosa mi motiva.   A chi dedichi questo risultato? Dedico questo risultato al fondatore di Vittorazi Motors, Vittoriano Orazi, senza sapere che il giorno in cui abbiamo effettuato il record, 23 dicembre, era anche la sua data di nascita. 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19/01/2024

IL COSMOS300 SEGNA UN NUOVO, STORICO, CAPITOLO.

Ramon Morillas, Cosmos300 e Vittorazi Motors hanno nuovamente scritto la storia nel mondo del paramotore con un doppio record.

 

Ramon Morillas, insieme al potente motore Vittorazi Cosmos300, hanno stabilito due record del mondo: il primo, il record massimo di altitudine, sollevandosi a un’impresionante quota di 7.186 metri sopra la maestosa Sierra Nevada in un volo tandem con decollo a piedi (categoria PF2); il secondo, il record di ascesa a 6.000 metri in soli 1 ora e 40 minuti (i record sono in corso di approvazione da parte del FAI).

 

Il motore Cosmos300 MY23 è stato il cuore pulsante di questa avventura senza precedenti, dimostrando una resistenza eccezionale, sfidando temperature gelide e condizioni atmosferiche impegnative, emergendo come protagonista indiscusso di questa storia.

 

Morillas, pilota del Vittorazi Racing Team, ha svelato i dettagli della sua preparazione e la strategia di volo che ha plasmato il corso di questa impresa audace in un’intervista esclusiva. Questo successo non è solo un trionfo personale, ma un tributo sentito al fondatore di Vittorazi, Vittoriano Orazi. Il suo fondamentale contributo alla realizzazione di questo importante marchio viene celebrato con emozione, riconoscendo la sua eredità che continua a spingere i confini dell’innovazione.

 

Morillas e il Cosmos300 hanno scritto un capitolo indelebile nella storia del paramotore, superando ogni limite a oltre 7.000 metri d’altitudine. Il futuro si preannuncia ancor più avvincente con il Team Vittorazi pronto a esplorare nuovi orizzonti.

 

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Ciao Ramon, come ci si prepara a questi appuntamenti?
È difficile descrivere come mi preparo, poiché le conoscenze necessarie per queste sfide sono la somma di tutta l’esperienza accumulata nel corso della mia carriera, posso dire che, a livello tecnico, da un lato c’è la preparazione del sistema di ossigeno per evitare l’ipossia, dall’altro l’abbigliamento adatto alle temperature molto basse che affronteremo, così come gli strumenti di volo per la convalida del record. Abbiamo anche bisogno di un giudice e di un osservatore FAI che confermino di averci visto decollare. È molto importante fare alcuni voli di prova con tutto ciò che porteremo con noi per assicurarci che tutto funzioni.

 

Avevi una strategia precisa prima del decollo?
La strategia era fondamentalmente quella di cercare di arrivare il più in alto possibile nelle vicinanze della Sierra Nevada e di organizzare al meglio il piano di volo per decidere la rotta da seguire e come utilizzare l’ossigeno durante il volo.

 

Che equipaggiamento hai usato?
Per quanto riguarda l’equipaggiamento principale, ho optato per un motore Cosmos300 di Vittorazi, montato su un telaio PAP Tinox 1500. La vela utilizzata è una Takoo 6 di Niviuk. Inoltre, indossavamo abbigliamento specifico per alte altitudini, con caschi NAC Horus e Anubis, e abbiamo catturato le immagini con una GoPro 10. Per garantire la registrazione e la validazione del record con la FAI, abbiamo impiegato tre strumenti di volo. A completare l’attrezzatura, una bombola di ossigeno dotata di due respiratori.

 

Com’è stato il volo?
Il volo è andato come previsto, ho volato con il motore per circa due ore, quasi alla massima potenza. Le condizioni meteorologiche erano perfette, poco vento in quota e una giornata molto stabile. Avevamo avuto circa due settimane di anticiclone. Anche se può sembrare una follia volare così in alto in inverno, per via delle temperature molto più rigide rispetto all’estate, l’aria o l’atmosfera fredda ma stabile è una condizione molto buona per ottenere le massime prestazioni da tutta l’attrezzatura.

 

Quali sono state le principali difficoltà del volo?
Le maggiori difficoltà del volo sono state fondamentalmente il fatto che non avrei mai pensato di arrivare così in alto in tandem, quindi anche se avevamo un buon equipaggiamento, una volta raggiunti i 7000 metri non avevamo un abbigliamento corretto per quelle altitudini e temperature, tipici degli alpinisti che scalano gli 8000 metri, quindi abbiamo dovuto sopportare molto freddo una volta passati i 5.500 metri di altitudine, anche la carenza di ossigeno è stata una condizione da tenere sotto controllo per il rischio di ipossia (mancanza di ossigeno nel sangue) perché il sistema usato non era più raccomandato all’altezza che siamo riusciti a raggiungere, quindi abbiamo dovuto prestare molta attenzione ai sintomi dell’ipossia perché subentrano molto velocemente e se non ci si accorge in tempo diventa molto pericoloso.

 

In che modo il Vittorazi Cosmos300 ha contribuito a questo grande risultato?
Il Comos300 ha funzionato in modo veramente spettacolare. Avevo già avuto un’esperienza 2 anni fa quando ho battuto il record del mondo in trike monoposto e sapevo quanto fosse incredibile questo motore. Un motore a carburatore che continua a spingere da 0 a 7.000 metri senza interruzioni! Questo risultato eccezionale testimonia la sua affidabilità assoluta anche a quote così elevate, una caratteristica che credo nessun altro motore possa eguagliare. È un concetto che cerco di sottolineare da anni: nell’aviazione, non esistono aerei che raggiungano tali altitudini senza l’ausilio di turbine o turbo. Questo successo è il risultato della combinazione di un motore straordinario, l’esperienza del pilota e un equipaggiamento adeguato.

 

Cosa hai pensato quando hai capito di aver raggiunto il record mondiale?
Quando mi metto in gioco in progetti avventurosi o tentativi di record, di solito, non mi emoziono ma in questo caso è stato diverso. Una volta raggiunti i 6.000 metri sapevo già di aver battuto il record ma nella mia mente è scattato il solito meccanismo di superare i limiti, abbiamo tenuto duro e abbiamo continuato a salire. Se non avessi la forza mentale di alzare ogni volta l’asticella, non sarei io.

 

Cosa ti spinge ogni volta a superare questi limiti?
Ho sempre detto che una delle mie motivazioni nel parapendio e nel paramotore è quella di cercare il limite del mio sport e, contemporaneamente scoprire quali sono i miei limiti, capire di che pasta sono fatto. Come ho detto prima, altrimenti, non sarei io. Questo è il mio stile, basta vedere quanti progetti e sfide diverse ho portato a termine in questo sport per capire cosa mi motiva.

 

A chi dedichi questo risultato?
Dedico questo risultato al fondatore di Vittorazi Motors, Vittoriano Orazi, senza sapere che il giorno in cui abbiamo effettuato il record, 23 dicembre, era anche la sua data di nascita. Vittoriano Orazi merita questa dedica anche per essere stato il precursore di questo importante marchio del nostro sport e soprattutto per la bella famiglia che ha seguito la sua eredità.

 

Quali sono i suoi prossimi progetti?
Il prossimo progetto sarà a gennaio dove parteciperò alla spedizione Airbone Explorer in Colombia, un progetto scientifico in cui esploreremo, insieme a degli scienziati, le brughiere delle Ande utilizzando il paramotore come mezzo per raggiungere luoghi inesplorati dove vivono specie endemiche di insetti. L’utilizzo di un paramotore, un Vittorazi Moster185 a servizio della scienza e della ricerca.

 

Ancora tantissimi complimenti a Ramon Morillas, l’uomo dei record!

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